AMOR CHE MUOVE IL SOLE E L’ALTRE STELLE

Teatri 35
AMOR CHE MUOVE IL SOLE E L’ALTRE STELLE
Stage di 8 ore più performance finale

Giovedì 2 e Venerdì 3 gennaio 2020, ore 14 – 18
Sede Etabeta Teatro – Viale Trento, 3 – Pordenone

Sabato 4 gennaio ore 17 e 20,45
Museo Diocesano d’arte sacra – Pordenone
quota di partecipazione € 100 (€ 80 per soci Fita, Uilt e ATF)
prenotazione consigliata (max 13 partecipanti)

Opere pittoriche e musica sono i cardini su cui si costruisce il lavoro sui tableaux vivants di Teatri 35: ogni nuova performance nasce dalla combinazione di queste due direttrici, un incontro che richiede una fase di ascolto, osservazione e studio che procede fino a quando non si raggiunge la combinazione ottimale tra i due elementi. Il singolo attore in scena compie azioni sonore, azioni inserite in una partitura musicale in cui ogni gesto è in funzione di una meccanica, di un ingranaggio in cui ciò che viene eseguito è strettamente necessario. Nulla è lasciato al caso così come nulla è superfluo. La dinamica della costruzione trova il suo equilibrio nella sospensione musicale di uno stop, nel fermo immagine di un’azione in divenire che costringe il corpo ad una tensione muscolare viva e pulsante. Non una messa in scena statica del dipinto come negli antichi tableaux vivants ma una sequenza di gesti secondo una partitura musicale, seguendo un ritmo che porta anche lo spettatore dentro il quadro, rendendolo vivo nel vero senso della parola. Il laboratorio si svilupperà sullo studio dell’opera di Leonardo da Vinci “Cenacolo”. Il lavoro sarà strettamente collegato allo studio iconografico sugli apostoli precedentemente svolto dalla compagnia ed avrà la finalità di creare una performance che coinvolga i partecipanti al laboratorio.

IL CORPO DELLA PAROLA

Fabrizio Pugliese
IL CORPO DELLA PAROLA
Workshop di scrittura e narrazione

Sabato 14 dicembre – ore 10 – 17 (con pausa)
Sede Etabeta Teatro – Viale Trento, 3 – Pordenone
quota di partecipazione € 60 – (€ 50 per soci Fita, Uilt e ATF)
prenotazione consigliata

Credo da sempre che senza un forte supporto fisico, la parola a teatro sia semplice suono, col rischio di delegare tutto il processo comunicativo solo alla parte intellettiva dello spettatore. Sulla scena corpo e parola devono lavorare in accordo, l’uno supporta l’altro in una continua elaborazione di un linguaggio scenico che sia sintesi empatica di questi due elementi.

La strategia messa in atto in questo Workshop è precisamente una strategia decostruttiva, che lavora in favore della “presentazione” di una pluralità di codici scenici tutti egualmente significanti. La scrittura di scena è tutto quanto non è il testo a monte; è il testo sulla scena.
Questo non implica l’azzeramento dell’elemento drammaturgico, bensì una sua ricollocazione come “codice” di significazione fra gli ulteriori e plurali codici della scena.

Tutto il lavoro mira a coinvolgere i partecipanti come soggetti creativi, attori-autori di ogni singola parte del percorso canalizzando le spinte creative verso un uso cosciente del proprio linguaggio, senza giudizio, senza la frustrazione del giusto o sbagliato, ma alla ricerca di vero o falso: vera espressione del proprio io-creativo di contro ad un falso ed estetizzante procedere per canoni convenzionali, spesso dati per scontati, ‘a monte’.
F.P.

LO STUPORE DEI CLOWN

Gisela Matthiae, clown pastora protestante.
LO STUPORE DEI CLOWN
clown in chiesa e sul palcoscenico della vita
Stage di clowning per lo “spirito”,

14 ore
da giovedì 28 novembre, ore 20 a sabato 30 novembre, ore 18
Seminario Vescovile e Casa della Madonna Pellegrina Pordenone
Quota di partecipazione euro 120 (€ 90 per soci Fita, Uilt e ATF)
prenotazione consigliata

Che cosa scoprono i clown in una chiesa con la loro curiosità? Un’inaspettata nuova presenza e l’urgenza di aprirsi agli altri e a quello che accade intorno a loro? Che cosa viene loro in mente di fare? Come interagiscono tra di loro nello spazio di una chiesa?
Il laboratorio avvicina chi non sembra avere molto in comune. Però, proprio da qui nascono sorprese e nuove intuizioni. Perché il clown non distrugge ma domanda, non sa ma vorrebbe sapere, è rispettoso ma non servile.
Lo stage è suggerito a chiunque desideri implementare la propria capacità comunicativa e relazionale in ogni ambito sia civile sia spirituale.
In particolare si rivolge a tutti coloro che sentano il desiderio di ampliare il percorso personale e la curiosità spirituale in modo disincantato e sorridente, con la purezza e la leggerezza del clown.
Dr. Gisela Matthiae, ha lavorato per un breve periodo come pastora protestante in Italia e ha proseguito in Germania dove tuttora svolge la sua missione. Oggi insegna “Clownerie nella chiesa e sul palco della vita“ e “Clown nelle case per anziani“. Lavora sul comico in genere ed in riferimento alla Bibbia; ha scritto alcuni saggi sull’argomento e rappresenta spettacoli, soprattutto con il personaggio della “Signora Adele Seibold”, con carattere svevo; attiva nel volontariato nella chiesa durante tutta la sua vita.